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Carlo A. Giunipero

Luigi Sturzo e la pace. Tra universalismo cattolico e internazionalismo liberale

Milano, Guerini e Associati, 2009

Giunto a Londra, in esilio, nel 1925, Sturzo in breve tempo entrò in profonda sintonia con il vasto dibattito internazionalista sviluppato, ad opera soprattutto dei liberali, nella capitale dell’Impero britannico. Nel giro di pochi anni, superò i limiti della cultura politica popolare, di cui peraltro era stato uno dei maggiori ispiratori, e si convinse che la lotta contro il fascismo doveva assumere respiro europeo e confrontarsi con le grandi questioni internazionali del mondo tra le due guerre. Nel 1929, Luigi Sturzo pubblicò in inglese La Comunità internazionale ed il diritto di guerra. Il libro, tradotto in italiano molti anni dopo, sostiene la tesi che è possibile e, anzi, necessario abolire la guerra quale strumento ordinario di soluzione dei conflitti. Dal libro emergono molti aspetti inediti del fondatore del Partito popolare durante l’esilio, quasi un «altro Sturzo», da cui il cattolicesimo politico italiano ha ricevuto nuovi input, forti ed originali. La tesi dell’abolizione della guerra, ad esempio, pur raccogliendo le suggestioni di pace già espresse da Benedetto XV, entrò esplicitamente in conflitto con il cattolicesimo tradizionale, aiutando il pensiero politico cattolico a maturare una inedita svolta internazionalista.